Solamente nei primi mesi di vita, infiammazioni e infezioni delle vie urinarie, interessano principalmente la popolazione maschile (rapporto 4/1 rispetto alle femmine) poi, specialmente nell’età fertile, queste patologie interessano specialmente (80%) la popolazione femminile.
La vescica è il contenitore di raccolta dell’urina ed è collegata al rene da un condotto (uretere): solo le forme infiammatorie riferite a uretra, vescica e prima parte dell’uretere (basse vie urinarie) sono trattabili con l’ausilio di integratori con funzioni antisettiche e decongestionanti.
Queste forme, di gran lunga le più frequenti, cistite e uretrite, hanno come fattori eziologici batteri gram-negativi individuabili in oltre 80% dei casi nel microrganismo escherichia coli proveniente dall’apparato enterico.
Questi tipi di batteri (oltre all’escherichia vanno ricordati proteus, klebsiella, pseudomonas ecc) sono dotati di sottili filamenti (fimbrie) che ne realizzano l’adesione alle pareti dell’uretra e della vescica, permettendone così la colonizzazione, il moltiplicarsi e la successiva invasione a partire dall’uretere.
All’azione antisettica degli estratti di uva ursina, azione dipendente dal titolo di arbutina (si trasforma, nel tratto urinario, in condizioni basiche in idrochinone, da cui le funzioni disinfettanti), si può affiancare l’attività antiinfettiva specifica nei riguardi dell’escherichia coli della berberina e, da ricerche e verifiche di ultima generazione, la capacità degli estratti del mirtillo rosso americano di abbattere (in rapporto alla percentuale di proantocianidine) la capacità adesiva delle fimbrie facilitando l’eliminazione dei batteri.
Gli integratori utili a prevenire le infezioni alle vie urinarie
L’uso di integratori, capaci di associare le funzioni antisettiche e antiadesive, deve essere realizzato con dosaggi validi di arbutina, berberiba e antocianidine e gestito, subito all’insorgenza dei sintomi, possibilmente accompagnando per due giorni il trattamento con abbondante lavaggio delle vie urinarie, realizzato con acqua ed estratti emollienti, decongestionanti e lenitivi.
È bene ricordare che le infezioni delle vie urinarie, pur in un numero molto limitato di casi, se non trattate tempestivamente, possono portare a pielonefriti e nefriti con danni gravi ai reni; per cui si deve informare i clienti che il tempo di trattamento iniziale e la valutazione del risultato va gestito nei due giorni e se la remissione dei sintomi e il miglioramento non è evidente, è indicato ricorrere all’assistenza medica.
Va anche ricordato, comunque, che in tutti i casi in via di miglioramento e risoluzione, il trattamento di capsule e lavaggio, pur in dosaggi più leggeri, si deve continuare fino a 8-10 giorni per evitare ricadute ed esposizione a forme croniche dovute ad incompleta eliminazione dei batteri patogeni.